E-commerce, sostenibilità e ambiente
Negli ultimi anni sempre più consumatori sono entrati all’interno del mondo green. Si tratta principalmente di giovanissimi la cui consapevolezza ecologica si basa su un’interconnessione tra essere umano e ambiente. La sostenibilità nel mondo e-commerce è un tema per dibattiti sul futuro ambientale e non solo.
Le aziende, e di pari passo l’e-commerce, stanno rispondendo positivamente alla nuova domanda di mercato, attuando politiche per vendere prodotti più sostenibili e utilizzare materiale riciclabile.
Le Aziende sono pronte alla sostenibilità?
Dall’ultimo report di Casaleggio Associati, risulta che le ricerche legate al termine “sostenibilità” sono aumentate del 70%. Quasi la metà degli italiani che effettua acquisti online sostiene di esser disposto a pagare costi extra per spedizioni e consegne più ecologiche. Nonostante ciò, solo l’1% dei rivenditori online offre opzioni di consegna a basso impatto ambientale. Un dato ancora troppo basso se si pensa agli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’ONU per il 2030.
E-commerce e il Climate Pledge
Il Climate Pledge è una comunità co-fondata da Amazon nel 2019 che riunisce aziende, individui e organizzazioni che lavorano insieme per superare la crisi climatica e ridurre a zero le emissioni nette di carbonio entro il 2040. Diversi sono i player e-commerce firmatari, tra cui il colosso Amazon che lo scorso anno ha inserito le famose etichette “verdi” su oltre 40 mila prodotti. Asos ha lanciato una collezione interamente green “Asos Design Circular” e Zalando punta a vendere il 25% di prodotti più sostenibili, obiettivo che si prefigge di raggiungere entro il 2023.
Il trend della sostenibilità nel mondo e-commerce ha influenzato anche la moda e gli effetti si riscontrano nei numerosi siti e-commerce second-hand che promuovono l’economia circolare. L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica riutilizzo, riparazione e riciclo di materiali e prodotti. Tra questi spiccano Vinted e Lampoo. Il mercato del second-hand ha registrato una crescita del 12% nel biennio 2018-2020.
Ognuno di noi può diventare un consumatore consapevole a vantaggio della natura. Farlo può aiutare a evitare di cadere nelle trappole e a difendersi dalla velleità del greenwashing.
Fonte: Casaleggio Associati