Il marketing moderno aggiunge altre 3P (Persone, Processo e Percezione) alle prime 4P del marketing classico, giungendo alle 7P.
Le 4P classiche sono:
- Prodotto (Product): conoscerne le caratteristiche, ovvero è un prodotto che serve? Esistono prodotti competitor?
- Prezzo (Price): scegliere il prezzo più corretto attraverso le politiche di pricing (costo di produzione, costi di gestione, prezzi dei competitor etc.).
- Posto (Placement): canali di distribuzione, cioè dove avviene la vendita? Online/offline? Piccola o grande distribuzione?
- Pubblicità (Promotion): abbiamo la pubblicità classica (offline ads) ed il marketing digitale (online ads).
Le 3P sono:
- Persone (People): i punti di vista dei potenziali clienti (target); quindi l’importanza della creazione di un rapporto emotivo/affettivo.
- Processo (Process): analizzare l’insieme in ogni suo aspetto.
- Percezione (Phisical Evident): attraverso i Feed Back, ovvero la reale percezione che le persone hanno del prodotto.
Il marketing è definibile come “un insieme di variabili che servono per mettere in atto strategie”, in tal senso le variabili non sono lineari e le strategie non sono scelte estemporanee, bensì una gestione corretta di tutte le variabili.
In passato, tutto questo processo era unilaterale (“tipo compri o non compri”), invece nel marketing moderno è circolare/bidirezionale (azienda-cliente-azienda):“un processo che serve a mettere in atto una strategia”.
Nel marketing classico avevamo rappresentate poche macrocategorie di utenti (mass marketing) basate su degli stereotipi (es. la famiglia del Mulino Bianco), oggi esistono molte più categorie dovute alla frammentazione sociale (nicchie di persone basate sul lifestyle). Quindi, dobbiamo concentrarci sui gusti delle persone (insight) e profilarle, ovvero, associarle a categorie di persone individuando un target specifico basato sugli interessi ed i desideri: le nuove tecnologie permettono di analizzare tutto questo.
Di conseguenza, andiamo sia verso una comunicazione onlife, cioè di sovrapposizione tra vita reale ed internet che verso la targhettizzazione delle campagne, ovvero il limitare l’indice di dispersione.