Le nuove tecnologie digitali, quali realtà virtuale e aumentata e videogiochi, dovrebbero essere considerate come grandi opportunità per il rilancio e per la valorizzazione dei beni culturali, soprattutto nel periodo post pandemico attuale, ma anche per la salvaguardia degli stessi.
Il videogioco, in particolare, è un settore nuovo ed in crescita in questa direzione.
Il caso “Father and Son”
Un esempio di prima esperienza ludico-educativa è quella nostrana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’attività di intrattenimento proposta dal suo “Father and Son” è un viaggio nella città in diversi periodi storici, esplorando i sentimenti umani legati al contesto narrativo. Il tutto collegato allo stesso museo, che diviene vera e propria location di gioco, in quanto alcune aree “digitali” si sbloccano solo recandosi fisicamente nel luogo indicato. In questo modo, anche abbastanza semplice ed intuitivo, si è cercato di innescare una relazione fisica oltre che a distanza tra gli utenti e il sito museale.
Il caso “Assassin’s Creed: Unity”
Un caso diverso è quello invece del videogioco Assassin’s Creed: Unity, ambientato a Parigi durante la Rivoluzione Francese. La fedele rappresentazione della Cattedrale sviluppata nel gioco in fase di programmazione si è rivelata molto utile per i lavori di restauro, in occasione del disastroso incendio di Notre Dame. Le accurate rilevazioni fotogrammetriche del sito, che ne hanno permesso la ricostruzione digitale, sono risultate infatti di grande supporto in fase di recupero e ricostruzione della struttura.
Di conseguenza, come brevemente descritto, la tecnologia digitale possiede una grande versatilità di utilizzo. E quest’ultima trova applicazione sia nella possibilità di potenziare e aumentare la notorietà di realtà culturali esistenti, sia in quella di collaborare nel tempo per la preservazione e la salvaguardia di beni in alcuni casi danneggiati, o anche semplicemente degradati dal trascorrere degli anni.
Sono molteplici le opportunità di interazione quindi, tra videogiochi e beni culturali, in un’ampia prospettiva tutta da sviluppare, che varia molto in base anche al campo di interesse e di applicazione.