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L’assistente alla comunicazione: una figura di connessione

Una nuova società: un nuovo modo di insegnare

La società moderna è sempre più complessa, tecnologica, multietnica ed inclusiva. Basti pensare a come la nostra società sia cambiata negli ultimi anni grazie alla fusione di vari popoli ed etnie dovute dalle migrazioni per le guerre e dalla facilità moderna con cui è possibile viaggiare e trasferirsi in un altro paese. Culture diverse, lingue diverse costrette a convivere e quindi comunicare.

Si pensi al ruolo fondamentale delle nuove tecnologie, che sono diventate un nuovo strumento di comunicazione con regole proprie ben definite ed un raggio di azione molto ampio. Utilizzate quotidiana da tutti: bambini, adulti,vecchi,
senza distinzione per ceto sociale o cultura. Queste tecnologie hanno un impatto straordonario sulla nostra società. Che deve sforzarsi sempre più nel divenire inclusiva permettendo ad ogni individuo di comunicare serenamente le proprie idee, le proprie emozioni, le proprie necessità. Pilastro di questo cambiamento è la scuola chiamata a rispondere non solo alle esigenze di tutti gli alunni, ma in particolar modo di quelli svantaggiati sia per ragioni di salute sia per ragioni economiche sociali.

La figura dell’asacom:

Ecco che scende in campo a supporto di questa delicata sfida una figura di collegamento: l’assistente all’autonomia e alla comunicazione. Egli  deve occuparsi di facilitare la comunicazione, l’apprendimento, l’integrazione e la relazione tra uno studente con disabilità e il suo ambiente.

Il suo ruolo è estremamente delicato perchè deve inserirsi nell’ambiente scolastico facilitando il lavoro di tutti gli insegnanti costruendo un ponte fra l’alunno svantaggiato, i docenti e tutto il gruppo classe. È necessario che metta in atto molteplici strategie che si adattino alle esigenze dell’alunno e del momento specifico. Applicando spesso mezzi comunicativi alternativi, volti a sviluppare il linguaggio e l’autonomia, non solo dell’alunno in questione ma di tutte le figure che interagiscono con lui. In particolar modo i pari, per permettete una sana socializzazione.
Strumenti del suo lavoro possono essere la C.A.A., il linguaggio non verbale che spesso sono supportati dalle nuove tecnologie. Ma anche esperienze sensoriali o pratiche. Importante è che si tenga sempre presente che è un lavoro che va supportato e condiviso con tutto il team di professionisti che circondano il bambino. Infatti il  compito dell’operatore ASACOM è anche quello di creare un clima di collaborazione.

Si comprendere che questo ruolo, proprio per la sua delicatezza e per la sua difficoltà, non può essere svolto da persone che non abbiano alle spalle una scrupolosa preparazione e una spiccata sensibilità, pronte a lavorare con dedizione e con il cuore.

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