Come può un motore di ricerca comprendere i bisogni degli utenti e mostrare i risultati più adatti a quelle determinate esigenze, districandosi tra le migliaia di possibilità offerte nel labirinto del web? Nel caso specifico di Google è merito del lavoro svolto dall’algoritmo Hummingbird, l’equivalente inglese del colibrì. Non esiste un nome più adatto per indicare la rapidità con cui il sistema si destreggia nel groviglio di pagine internet! Costantemente aggiornato e perfezionato con l’implementazione di nuovi elementi, l’algoritmo è in grado di:
- analizzare le parole chiave digitate dall’utente e distinguerne i sinonimi;
- localizzare i contenuti;
- considerare il livello di autorevolezza di un sito;
- penalizzare le pagine con eccessiva pubblicità, elementi di spam o bassa qualità di contenuti;
- prestare molta attenzione alla sicurezza degli utenti.
Quali ulteriori evoluzioni ci saranno in futuro?